Sebbene il cibo sia abitualmente identificato solamente come fonte di energia di supporto per il fisico, stanno emergendo sempre maggiori evidenze delle sue capacità di fornire elementi indispensabili alla protezione delle funzioni mentali. Ad esempio, una dieta ricca di acidi grassi omega-3 -presenti in noci, semi di lino e pesce azzurro- hanno un ruolo nei processi cognitivi, nel mantenimento della funzione sinaptica e della plasticità dei neuroni. Diete ad alto contenuto di grassi saturi -presenti, ad esempio, in carne e formaggi-, invece, riducono i substrati molecolari che supportano l'elaborazione cognitiva, aumentando il rischio di disfunzione neurologica. Ciò che mangiamo infatti può influenzare i processi cerebrali con differenti meccanismi: regolando i neurotrasmettitori, modulando le trasmissioni sinaptiche, modificando la fluidità delle membrane cellulari e le vie di trasmissione dei segnali nervosi.
Mangiare in modo controllato o, addirittura, ridurre il contenuto calorico della dieta può essere un potenziale mezzo attraverso il quale influire positivamente sulle funzioni cognitive. Le calorie in eccesso possono ridurre la plasticità sinaptica e aumentare la vulnerabilità delle cellule causando la formazione di radicali liberi. Una modesta restrizione calorica può essere in grado di proteggere il cervello riducendo i danni ossidativi.
Cibi antiossidanti
Il cervello è altamente suscettibile al danno ossidativo a causa della sua elevata attività metabolica e della presenza di abbondante materiale ossidabile, come gli acidi grassi polinsaturi che formano le membrane delle cellule neurali. Diversi cibi antiossidanti hanno effetti positivi sulla funzione neurale. Ad esempio, è stato dimostrato che vari tipi di bacche hanno forte capacità antiossidante grazie alla presenza di tannini, antociani e fenoli che sono in grado di aumentare la plasticità dell'ippocampo, favorire l'apprendimento e le prestazioni della memoria. Anche l’acido alfa lipoico, che si trova in verdure come spinaci e broccoli è un coenzima importante per il mantenimento dell'omeostasi energetica dei mitocondri in grado di migliorare le funzioni cognitive. L'acido alfa lipoico ha dimostrato di migliorare i deficit di memoria e ridurre il decadimento cognitivo in pazienti con il morbo di Alzheimer. La vitamina E, o α-tocoferolo, è implicata nelle prestazioni cognitive, la sua diminuzione a livello sierico è associata a riduzione della memoria negli individui anziani. La vitamina E è abbondante nell’olio extravergine di oliva, nelle noci, nelle verdure a foglia verde, nei cereali integrali e ha dimostrato di proteggere le membrane sinaptiche dallo stress ossidativo. Anche la curcuma e il curry ricche di curcumina, hanno dimostrato di ridurre i deficit di memoria provocati dalla malattia di Alzheimer e dai traumi cerebrali. La curcumina è un potente antiossidante in grado di proteggere il cervello da radicali liberi e perossidazione lipidica.
10 alimenti per una mente sana
Mangiare bene fa bene alla salute mentale e fisica. Ma quali alimenti sono particolarmente importanti per mantenere la materia grigia felice e sana?
Sia che si voglia ottimizzare l’alimentazione durante la stagione di prove o esami o semplicemente rimanere forti e concentrati nel prossimo incontro di lavoro, fare di una dieta variata una consolidata abitudine può davvero dare buoni frutti. Anche se non esiste un singolo "cibo per il cervello" che possa proteggere da disturbi legati all'età come l'Alzheimer o la demenza, prestare attenzione a ciò che si mangia ogni giorno dà la migliore possibilità di ottenere tutti i nutrienti di cui si ha bisogno per la salute cognitiva.
Seguire costantemente una dieta sana ed equilibrata, legata il più possibile alla stagionalità dei cibi e che includa questi 10 alimenti che stimolano il cervello, può aiutare a mantenere la memoria e la concentrazione più acuta possibile.
1. Cereali integrali: migliorano attenzione e concentrazione.
Come ogni altra parte del corpo, il cervello non può lavorare senza energia. La capacità di concentrazione proviene da un adeguato e costante apporto di energia al cervello sotto forma di glucosio nel sangue. Scegliere sempre cereali integrali non raffinati, come pane, pasta, riso, orzo, farro, avena, miglio, con basso indice glicemico, che rilasciano lentamente il glucosio nel sangue, aiuta a mantenere la mente attiva e concentrata durante tutto il giorno.
2. Pesce azzurro: promuove una sana funzione cerebrale.
Gli acidi grassi essenziali non possono essere prodotti dall'organismo, il che significa che devono essere ottenuti attraverso la dieta. I grassi
omega-3 più efficaci si trovano naturalmente nei pesci grassi sotto forma di
EPA e DHA. Buone fonti vegetali includono: semi di lino, semi di soia,
semi di zucca, noci e altra frutta oleaginosa. Questi grassi sono importanti per una sana funzione cerebrale, del cuore, delle articolazioni e per il nostro benessere generale. Le
principali fonti di pesce grasso comprendono: salmone, trota,
sgombro, aringa e sardine. Bassi livelli di EPA e DHA sono stati associati a un aumento del rischio di demenza, morbo di Alzheimer e perdita di memoria. Adeguati livelli
aiutano, invece, a gestire lo stress e a preservare il buon umore. Per chi
segue diete vegetariane o vegane è sempre consigliabile aggiungere alla dieta semi di lino o di chia.
3. Mirtilli: potenziano la memoria a breve termine.
Le prove scientifiche dimostrano che il consumo di mirtilli può essere efficace nel migliorare o ritardare la perdita di memoria a breve termine, benefici che si possono ottenere anche dal consumo di altra frutta e verdura di colore rosso scuro e viola (uva nera, ciliegie, fragole, lamponi, more…) che contengono gli stessi composti protettivi.
4. Pomodori: prevengono i danni dei radicali liberi.
Ci sono buone prove che il licopene, un potente antiossidante presente nei pomodori, aiuti a proteggere dai danni da radicali liberi le cellule cerebrali prevenendo la demenza, in particolare l'Alzheimer. Sia crudi che cotti, sempre meglio consumarli con un po' di olio extravergine di oliva per ottimizzare l'assorbimento e l'efficacia del licopene.
5. Uova: ritardano l’atrofia cerebrale.
Alcune vitamine del gruppo B - B6, B12 e acido folico - sono note per ridurre i livelli del sangue di un composto chiamato omocisteina. Livelli elevati di omocisteina sono associati a un aumento del rischio di ictus, deterioramento cognitivo e malattia di Alzheimer. Optare per alimenti ricchi del complesso della vitamina B come uova, lievito di birra (in scaglie, ad uso alimentare), pollo, pesce e verdure a foglia verde può giovare alla salute.
6. Arance: riducono ansia e stress.
La vitamina C è stata a lungo valutata per il suo effetto positivo sulla mente e alcune ricerche suggeriscono che una sua carenza può essere un fattore di rischio per la degenerazione cerebrale legata all'età tra cui la demenza. Diversi studi dimostrano che la vitamina C può essere utile nella gestione dell'ansia e dello stress. Una delle migliori fonti di questa vitamina vitale è il ribes nero ma la si può trovare in abbondanti quantità anche in peperoni, agrumi e broccoli.
7. Semi di zucca: migliorano memoria e umore.
I semi di zucca sono ricchi di zinco, prezioso minerale vitale in grado di migliorare la memoria e le capacità del pensiero. Questi piccoli semi sono anche ricchi di magnesio, minerale anti stress, vitamine del gruppo B e triptofano, il precursore della serotonina, neurotrasmettitore del buon umore.
8. Cavoli: aiutano a migliorare le capacità intellettuali.
Le brassicacee (cavolfiore, cavolo verza, cavolo cappuccio, cavolo nero, broccolo, cavoletti di Bruxelles) sono una grande fonte di vitamina K, nota per la sua capacità di migliorare la funzione cognitiva. Da vari studi emerge che, poiché le brassicacee sono ricche di glucosinolati, aiutano a mantenere elevate le concentrazioni di neurotrasmettitori come l'acetilcolina, di cui c’è bisogno per il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale e per mantenere cervello sano e ricordi nitidi. Bassi livelli di acetilcolina sono associati all'Alzheimer.
9. Erbe aromatiche e spezie: stimolano la memoria e la concentrazione.
Le spezie e le erbe aromatiche da sempre utilizzate come rimedi nella medicina tradizionale hanno la reputazione di poter migliorare la memoria e la concentrazione. Vale sempre la pena di aggiungere salvia, rosmarino, curcuma, peperoncino e tanto altro ancora sia fresco che sotto forma di estratti secchi o in polvere alla dieta di tutti i giorni per rendere i piatti gustosi, colorati e ricchi di nutrienti attivi.
10. Noci: proteggono la funzione cerebrale.
Diversi studi suggeriscono che un buon apporto di vitamina E potrebbe aiutare a prevenire il declino cognitivo, soprattutto negli anziani. Le noci sono una grande fonte di vitamina E insieme ad altra frutta oleaginosa, come mandorle, anacardi, noci pecan, noci brasiliane, nocciole, verdure a foglia verde, asparagi, olive, semi di sesamo, lino, girasole, uova e cereali integrali in genere.
L'importanza dell'esercizio fisico
Da non dimenticare che, oltre a una dieta sana, l'esercizio fisico aiuta a mantenere il cervello in forma. Le ricerche suggeriscono che l'esercizio regolare migliora la funzione cognitiva, rallenta il processo di invecchiamento mentale e aiuta a elaborare le informazioni in modo più efficace.
Tratto da: https://www.affidea.it/news-blog/blog/cibo-per-la-mente-quali-mangiare-per-un-avere-un-cervello-in-salute/
Avocado: grazie alla ricca presenza di grassi monoinsaturi, fondamentali per controllare la circolazione sanguigna del cervello, sono utili per evitare pericolosi sbalzi che potrebbero provocare danni permanenti.
Broccoli: quante volte ci hanno detto che fanno bene? Ed è la verità. Utilissimi per rinforzare la memoria, aiutano la concentrazione e abbattono il rischio di demenza senile. Aiutano anche in gravidanza, vista l’ottima presenza di acido folico.
Cioccolato: ottime notizie per i golosi, ma è meglio sceglierlo fondente. Il cioccolato lotta contro il declino cognitivo grazie alla sua ricchissima presenza di flavonoli.
Curcuma: è ricca di un antiinfiammatorio chiamato curcumina. Se usata per dare maggior sapore ai vostri piatti, anche il sistema nervoso vi ringrazierà.
Frutta secca: se volete fare il pieno di vitamina E, non tralasciate mai di mangiarne poca ma ogni giorno. Infatti, migliora la circolazione sanguigna aiutando le arterie a restare sane, quindi rende più efficiente anche la circolazione cerebrale.
Frutti di bosco: anch’essi proteggono il cervello perché sono molto ricchi di antiossidanti ma, allo stesso tempo, mantengono giovane anche il resto del corpo. Sicuramente non sono tra i frutti più comuni, ma gli effetti benefici per la mente sono potentissimi. I mirtilli migliorano la memoria e l’attenzione ma, in generale, forniscono la giusta carica all’attività celebrale. I flavonoidi contenuti nei mirtilli attivano un processo contro l’invecchiamento del cervello, mantenendolo sempre giovane nonostante il trascorrere dell’età. Se non preferite mangiarli interi, è possibile optare per un buon frullato, piacevole in qualsiasi momento della giornata. Ideali da consumare anche con i cereali.
Semi di zucca: c'è una grande quantità di vitamina A in questi piccoli e sfiziosi semini, ma anche di vitamina E, omega 3, omega 6 e zinco. Grazie ad essi, quindi, la vostra memoria sarà protetta dal passare del tempo.
Spinaci: le vitamine e i sali minerali contenuti in essi, aiutano il sistema nervoso a mantenersi in salute e in equilibrio.
Tè verde: molto ricco di antiossidanti, combatte i radicali liberi e regala una lunga giovinezza non solo al cervello ma anche al corpo.
Uova: c’è chi dice che fanno male e invece un giusto consumo di uova permette al cervello di avere una memoria efficiente. In esse è infatti contenuta la colina, un aminoacido utile per il funzionamento del sistema epatico e quindi anche per la salute di tutto il corpo.
Pomodori: Il licopene in esso contenuto combatte l’invecchiamento sotto ogni aspetto. Questo rende il pomodoro ricco di proprietà antiossidanti, annoverato tra gli alimenti per il cervello in quanto ottimizza le funzioni celebrali ed aiuta a prevenire le malattie neurologiche. Inoltre il pomodoro si caratterizza per una certa versatilità nella preparazione a seconda dei gusti e delle preferenze. In generale. è bene aumentare il consumo di pomodori in quanto gli antiossidanti contenuti aiutano a prevenire molte malattie.
Insomma, mangiare bene significa davvero avere un cervello perfettamente sano a lungo.
La lattuga e in genere le insalate erano preziose già sulle tavole dei Greci e dei Romani, infatti secondo Ippocrate e Galeno si dovevano mangiare, perché servivano a migliorare la digestione, soprattutto se servite preferibilmente all’inizio dei pasti.
Altri, al contrario, sostenevano, che l’insalata dovesse essere servita a cena come l’ultimo piatto, da consumarsi prima di andare a dormire, grazie alle sue proprietà rilassanti, mentre altre fonti ancora ritenevano, che la lattuga selvatica (Lactuga virosa) possedesse, persino, sostanze sedative, tanto da essere utilizzata, nel medioevo, per contrastare l’insonnia.
Storicamente, per questo, la lattuga ha avuto a lungo la reputazione di cibo poco afrodisiaco e, come tale, da inserire di frequente nelle diete collegate alle tradizioni di ritiro nei monasteri e agli stili di vita rigorosi degli eremiti, dediti ad un certo distacco dalle passioni terrene.
Contraddizioni e incertezze hanno, insomma, caratterizzato le alterne fortune della lattuga e dell’insalata, che per questo vennero, addirittura, bandite dalle tavole aristocratiche del Medioevo e del Rinascimento e che, solo durante l’Illuminismo, tornarono, ad avere il riconoscimento di ruolo essenziale e di cibo prezioso per una sana alimentazione. Nel suo “Brieve racconto di tutte le radici, di tutte l’erbe e di tutti i frutti che crudi o cotti in Italia si mangiano” infatti Giacomo Castelvetro, nel 1614, riferendosi appunto alla lattuga, aveva scritto, che “ a farla buone conviene, postovi l’olio, rivolgerla, e poi porvi l’aceto, e da capo rivolgerla tutta …” mentre, a Venezia, precisamente nel 1627, Salvatore Massonio, medico e letterato, mettendo insieme le proprie conoscenze mediche con lo studio delle fonti classiche, aveva pubblicato “Archidipno, o vero dell’insalata e dell’uso di essa” un trattato, nel quale elencava i molteplici tipi di insalata e i diversi condimenti, per ottenere insalate gustose e persino curiose. Il Corrado, infine, nel suo volume “Del cibo pitagorico” del 1781, sposando la tesi filosofica, che considerava la carne dannosa per le attività speculative, aveva, persino, suggerito l’adozione di una dieta esclusivamente vegetariana a base di lattuga, insalata, verdure e prodotti dell’orto.
Lattuga, insomma, davvero illuminata e protagonista nei piatti e nei dipinti, come nell’opera di Pietro Longhi, che, “Negli orti dell’estuario”, ha, persino, dipinto una zuppiera di ortaggi di provenienza lagunare, per ribadire così la caratteristica principale dell’insalata, quale cibo “intellettuale”, che ancora oggi è considerata sana, rinfrescante e ideale per contrastare la calura estiva.